Deomofobina: un “Farmaco” Comunicativo

Deomofobina Pubblicita

Proposto dall’associazione GECO e dal Coordinamento Torino Pride, Deomofobina è arrivato sul mercato. Si tratta di un farmaco innovativo, sviluppato non da ricercatori nel laboratorio di una azienda farmaceutica ma da genitori e figli nel contesto di una associazione. Il mercato non è quindi quello
economico bensì quello culturale. Come spiega la presidente di Geco, Milena Quercia “si è voluto immaginare un rimedio, un integratore di conoscenze:
la Deomofobina, con l’immancabile bugiardino e le schede informative, in grado di eliminare, come riportano le indicazioni, gli stati di disinformazione acuta e i disturbi legati al pregiudizio”.
Ne parliamo con Davide Cocirio, amministratore delegato di Farmacie Comunali Torino spa, e Roberto Forte sino ad aprile presidente dell’Azienda.

Dottor Cocirio, dati ufficiali segnalano 139 vittime di violenza omotransfobica in Italia solo nell’ultimo anno. Un problema diffuso, potremmo dire quasi una “malattia” da arginare.
Direi che il paragone è corretto. Farmacie Comunali Torino ha accolto molto favorevolmente la proposta di Roberto Forte di condividere e sostenere questo progetto.
Diffondere in un contesto quale è la farmacia informazioni accurate attraverso i farmacisti che sono a contatto quotidiano con un vasto pubblico può risultare un’efficace azione divulgativa in grado di stimolare curiosità e riflessione su queste tematiche.

Credo, infatti, che questa sia la sfida per creare mentalità, cultura. Il modo migliore per ridurre le singole criticità resta comunque intervenire sui concetti generali. In questo caso, quindi, su quello della discriminazione.
Ricordo che i farmacisti hanno tra i loro compiti istituzionali quello di prendere in carico i pazienti per tutelarne la salute nel rispetto del principio costituzionale di uguaglianza.

Un impegno, quello contro la discriminazione, che Farmacie porta avanti da anni anche con altre iniziative quale la corretta informazione su Hiv e Aids.
Anche in quel caso la mancanza di corretta informazione è causa di discriminazione: la conoscenza è il farmaco più importante, nella ricerca scientifica come nella vita di ogni giorno.
Occorre stimolare la conoscenza, spingere sulla capacità di produrre valore condiviso e inclusivo e di agire sul legame sociale.

La forza del legame in questo progetto risulta evidente soprattutto dall’alleanza genitori e figli che lo ha generato.
Come padre il valore di questo aspetto mi ha felicemente colpito, poiché – come ogni genitore sa – non sempre è semplice realizzare una alleanza che divenga complicità costruttiva. Soprattutto in situazioni delicate come quelle che sono alla base del progetto e, ancor prima, dell’attività dell’associazione Geco. Penso che la forza di Geco possa essere estrapolata dal singolo contesto, divenendo esempio e stimolo per le famiglie all’interno delle quali i problemi creano muri anziché abbatterli.

“Presidente” Forte, il progetto Demofobina è stato l’ultimo atto del suo mandato.
Anche se è un caso che sia arrivato in questo periodo, non è un caso che sia stata l’ultima azione che ho fortemente voluto e condiviso con il Consiglio d’amministrazione e la nostra azienda.
Io credo fermamente – e questi anni passati in Farmacie Comunali me lo hanno dimostrato che il farmacista abbia un ruolo centrale nella nostra società. Nonostante i grandi cambiamenti nel settore e più in generale nel sistema sanitario, la farmacia rimane un punto di confronto importantissimo per i cittadini, un luogo sicuro dove la professionalità incontra le esigenze e spesso le fragilità delle cittadine e dei cittadini.

Questo ruolo carica, a mio parere, i farmacisti e ancor di più le aziende partecipate dal pubblico di una responsabilità sociale importantissima, che spesso va oltre gli oneri strettamente professionali. In particolare credo che sia un dovere utilizzare questa credibilità e questo ruolo anche per trasmettere messaggi e per fare educazione, educazione al benessere che non passa solo da stili di vita sani e da corretti usi dei farmaci e prodotti di salute, ma vuol dire anche benessere psicologico, benessere dato dallo star bene nella propria realtà, cittadina ma anche familiare.

A questa iniziativa si riallacciano le azioni già intraprese in passato come “Salute in movimento!”
Certamente. Quello sviluppato con Uisp è un progetto che oltre a promuovere stili di vita sani promuove anche socialità e costruzione di rapporti sociali.
In questo il progetto Deomofobina si incastra perfettamente con la strategia che abbiamo messo in atto in questi anni. È indubbio che ancora oggi ci siano situazioni in cui l’omosessualità, la transessualità e più in generale le differenze di genere e orientamento siano vissute come traumi o peggio ancora come malattie da guarire. Per questo crediamo sia fondamentale fare un’opera capillare di informazione verso tutte le cittadine e i cittadini che porti un messaggio di accoglienza delle differenze ma soprattutto di contrasto all’omotransfobia.

In generale, le discriminazioni non sono fonte di benessere…
Le discriminazioni portano a sofferenza e disgregano reti sociali e nuclei familiari.
L’uso dell’artificio comunicativo del “medicinale” che combatte questa “malattia” ovvero l’odio e la discriminazione ci ha dato la possibilità di testare e di provare a fare entrare questo tema in farmacia, a far diventare le nostre sedi un piccolo megafono per portare un messaggio che alla fine non potrà che generare più benessere per tutte e per tutti.

Elisabetta Farina

GeCO nasce nel maggio 2016 e si pone come obiettivo il contrasto all’omotransfobia.
Con un’inedita alleanza tra genitori e figli, convoglia le esperienze, le energie e la determinazione necessarie ad abbattere il muro dei pregiudizi e dell’esclusione sociale.

www.gecoonlus.org