La moderna chirurgia del pene

Ne parleranno martedì 19 febbraio all’Accademia di Medicina di Torino gli esponenti della Scuola neurologica torinese.
L’argomento trattato, apparentemente “di nicchia" è in realtà molto sentito dalla popolazione maschile anziana e raramente viene affrontato con il necessario rigore scientifico.
Inoltre, la Scuola neurologica torinese, ad opera soprattutto di Dario Fontana che introdurrà la riunione, ha affrontato da tempo questo tema con contributi scientifici di livello internazionale e due suoi prestigiosi e competenti esponenti, Luigi Rolle e Carlo Ceruti, che illustreranno i risultati raggiunti.

martedì 19 febbraio alle ore 21.00
presso l’Accademia di medicina
in via Po 18 a Torino
La seduta è aperta al pubblico

LA MODERNA CHIRURGIA DEL PENE: TECNICHE, INDICAZIONI E RISULTATI
introduce
Dario FONTANA
relatori
Luigi ROLLE – già professore aggregato di Urologia – Università degli Studi di Torino
Carlo CERUTI – professore aggregato di Urologia – Università degli Studi di Torino

Abstract delle relazioni

LUIGI ROLLE:
La chirurgia morfologica e funzionale del pene

Le gravi curvature ed i problemi dimensionali del pene possono avere serie ripercussioni sulla
relazione di coppia e sulla qualità della vita. Le curvature possono essere congenite o acquisite.
Quelle congenite vengono generalmente diagnosticate alla pubertà, periodo molto delicato per lo
sviluppo psicosessuale del giovane, mentre quelle acquisite compaiono più frequentemente nella
seconda metà della vita come conseguenza della malattia di LaPeyronie (Induratio Penis
Plastica). Anche i problemi dimensionali possono essere congeniti o acquisiti; in quest’ultimo
caso possono essere la conseguenza di interventi di chirurgia pelvica con lesione
dell’innervazione o della vascolarizzazione del pene, come ad esempio la prostatectomia
radicale per carcinoma. Questi problemi di forma e di dimensione vengono corretti con interventi
di corporoplastica e, in caso di micropene, con la ricostruzione completa del pene stesso
(falloplastica).

CARLO CERUTI:
La chirurgia protesica del pene

L’avvento di farmaci molto efficaci permette oggi di risolvere, con la terapia medica, la maggior
parte dei casi di disfunzione erettile; purtroppo circa il 30% dei pazienti non risponde a questo
tipo di terapia e si tratta, in genere, di disfunzioni su base vascolare o neurogena grave
(aterosclerosi, diabete, esiti di chirurgia pelvica per carcinoma). Questo gruppo di pazienti, non
esiguo in numero assoluto, data l’elevata prevalenza della disfunzione erettile, è candidabile al
posizionamento di un impianto protesico penieno. Oggi sono disponibili diversi modelli di protesi,
pensati per ripristinare in modo ottimale la funzione dell’organo. I progressi tecnologici e le
innovazioni nelle tecniche chirurgiche di impianto hanno reso la chirurgia protesica affidabile e
sicura con percentuali di completa soddisfazione che rasentano il 90%. Queste relazioni si
propongono di presentare lo stato dell’arte di una chirurgia riabilitativa ormai non più di nicchia
ma che, spesso, non trova ancora, in ambito divulgativo, occasioni e spazi di adeguato livello
scientifico.