Come proteggersi dai raggi solari nocivi

come proteggersi dai raggi solari

In collaborazione con la Fondazione Airc per la ricerca sul cancro

Ognuno di noi deve trovare il modo per evitare le scottature in quanto quest’ultime possono provocare danni rilevanti, soprattutto a distanza di tempo. Anche per chi non si scotta facilmente, una sconsiderata e prolungata esposizione al sole promuove l’invecchiamento cutaneo precoce e un aumento del rischio di sviluppare tumori della pelle.

 E tu, che fototipo sei?

 Ogni persona deve dunque proteggersi dal sole tenendo conto delle caratteristiche della propria pelle e del colore di occhi e capelli. Questi fattori, però, non devono trarre in inganno perché alcuni, pur avendo occhi e capelli scuri, hanno una pelle molto chiara e sensibile, viceversa altri, pur essendo biondi naturali, con le dovute cautele si possono abbronzare anche intensamente.

 Occorre dunque saper individuare il proprio fototipo:

 Fototipo I

 I soggetti con fototipo I hanno una pelle che si scotta molto facilmente, di solito senza abbronzarsi. Spesso, ma non necessariamente, hanno efelidi, capelli biondi o rossi e occhi chiari.

 Fototipo II

 Si scotta facilmente e si abbronza poco. La persona in questione, inoltre, tende ad avere capelli chiari.

 Fototipo III

 Si può scottare, ma poi di solito si abbronza.

 Fototipo IV

 Raramente si scotta e si abbronza facilmente. Tende ad avere capelli e occhi scuri.

 Fototipo V

 Ha la pelle naturalmente scura, anche quando non si espone al sole. Occhi e capelli sono di solito marroni o neri.

 Fototipo VI

 Ha la pelle naturalmente scura o decisamente nera, anche quando non si espone al sole. Occhi e capelli sono di solito scuri o neri.

 Al di là delle caratteristiche individuali, La la Commissione Europea ha stabilito che una crema solare con un fattore di protezione compreso tra 15 e 25, purché applicata correttamente, è sufficiente a proteggere la maggior parte delle persone.

Nella scelta del prodotto bisogna però sempre controllare la presenza dell’apposita dicitura anti UV-A, che garantisce la protezione nei confronti di questo tipo di raggi solari e, dunque, di tumori. Un occhio di riguardo va dato anche alla data di scadenza; in genere si ritiene che il prodotto solare perda le sue proprietà di filtro dopo un anno dall’apertura. Usarlo dopo questo periodo non è dannoso, ma bisogna tener conto che potrà proteggere meno rispetto a quando è stato acquistato.

 Quando applicarla

 La maggior parte concorda sull’opportunità di applicarla almeno un quarto d’ora, se non mezz’ora, prima dell’esposizione al sole. Una sola volta, però, non basta: il prodotto andrà applicato più volte nel corso della giornata, ogni due ore secondo la Skin Cancer Foundation. La procedura andrà ripetuta dopo ogni bagno o attività sportiva, anche quando sulla confezione è riportata la dicitura waterproof che garantisce un certo grado di protezione anche in acqua, ma non impedisce che il suo effetto, almeno in parte, si riduca, soprattutto se per asciugarsi ci si strofina vigorosamente con un asciugamano.

 Quanta applicarne

 Una buona protezione solare non deve necessariamente costare molto. Meglio scegliere un prodotto di fascia media, ma applicarlo senza remore, piuttosto che risparmiare sulla quantità a favore di una presunta maggiore qualità. Si calcola in genere che un palmo di mano pieno sia la quantità di prodotto sufficiente per le gambe, le braccia, il viso e il collo di un adulto medio. Attenzione al dorso delle mani, ai piedi, alle orecchie, alla parte posteriore delle ginocchia, delle gambe e del collo, dove è facile dimenticarsi di arrivare e dove più spesso, infatti, ci si scotta.

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