Alcol e tumori: quanta disinformazione!

stop alcol

A cura di Elena Riboldi per conto della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro

C’è chi crede che le bevande alcoliche diminuiscano il rischio di ammalarsi; l’alcol, al contrario, aumenta le probabilità di sviluppare diversi tipi di tumore, inclusi quello del fegato e del seno.

I risultati di un sondaggio condotto negli Stati Uniti lasciano davvero perplessi: un intervistato su dieci ha dichiarato che bere vino riduce il rischio di sviluppare un tumore e più di uno su due ha confessato di non conoscere i rischi correlati tra l’assunzione di alcol e la possibilità di sviluppare un tumore.

“Tutti i tipi di bevande alcoliche, vino incluso, aumentano il rischio di andare incontro a un tumore”, chiarisce William Klein, direttore del Programma di ricerca comportamentale del National Cancer Institute (NCI) di Bethesda, Maryland, e coordinatore dello studio. “Sensibilizzare il pubblico su come l’alcol aumenti questo tipo di rischio non solo permette ai consumatori di fare scelte consapevoli, ma potrebbe prevenire e ridurre l’uso eccessivo di alcol e l’incidenza e la mortalità per cancro.” A differenza di quanto si potrebbe pensare, il consumo di alcol non aumenta solo la probabilità di sviluppare un tumore del fegato negli alcolisti cronici, ma riguarda altri tipi di tumore, tra cui quello del seno, nelle donne e negli uomini.

Pensieri confusi

Per valutare il livello di consapevolezza sul legame tra alcol e tumori, i ricercatori hanno analizzato le risposte fornite dai 3.865 partecipanti all’Health Information National Trends Survey (HINTS), un’indagine periodica sponsorizzata dall’NCI per conoscere il livello di informazione sul cancro e i comportamenti adatti a prevenirne il rischio. Una delle domande poste nel 2020 è stata: “Secondo te, bere bevande alcoliche (vino, birra, liquori) quanto incide sul rischio di andare incontro a un tumore?”

Dalle risposte è emerso che secondo il 31,2% degli intervistati i liquori aumentano il rischio di ammalarsi di cancro, mentre il 24,9% e il 20,3% dei rispondenti considera pericolosi rispettivamente la birra e il vino. Per il 10,3% degli intervistati, invece, il vino ridurrebbe il rischio di sviluppare un cancro, una percentuale decisamente più alta di quella che ha attribuito proprietà protettive alla birra (2%) o ai liquori (1,7%). Più del 50% dei partecipanti ha infine riferito di non sapere se il consumo di alcolici possa aumentare le probabilità di ammalarsi di cancro. Chi era consapevole degli effetti negativi dell’alcol sulla salute cardiovascolare aveva maggiori probabilità di rispondere esattamente alla domanda sulla relazione tra alcol e cancro, probabilmente perché aveva ricevuto e assimilato informazioni esaustive e corrette sui danni di questa sostanza.

L’alcol è sempre alcol

I ricercatori dell’NCI hanno posto domande specifiche sulle bevande alcoliche considerate (liquore, vino e birra appunto), con lo scopo di indagare la percezione della pericolosità di questi prodotti. Premesso che l’alcol è sempre dannoso, indipendentemente dal liquido con cui viene introdotto nell’organismo, ragionare in termini di unità alcoliche, e non di bicchieri o bottiglie, aiuta a farsi un’idea più precisa della quantità di alcol che si sta assumendo. 

Un’unità alcolica (UA) corrisponde a 12 grammi di etanolo (il nome chimico del tipo di alcol contenuto nelle bevande alcoliche) e, in media, una lattina di birra (330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) e un bicchierino di liquore (40 ml) contengono un’unità alcolica. Quindi chi beve 6 lattine di birra assume la stessa quantità di alcol di chi finisce da solo una bottiglia di vino di media gradazione. Proprio al vino, una percentuale pur minoritaria dei partecipanti al sondaggio ha erroneamente attribuito attività antitumorali; questa falsa convinzione è sorta dai risultati di alcune ricerche francesi secondo cui un consumo moderato di alcol, in particolare di vino, apporterebbe benefici al cuore e alla circolazione. Uno studio inglese, di cui abbiamo già parlato in un precedente approfondimento, ha però sfatato questo mito, mettendo in luce gli errori metodologici che hanno portato a quelle conclusioni errate. Le evidenze scientifiche indicano che il vino, rispetto alla birra e ai liquori, può avere alcuni effetti positivi sulle coronarie; tTuttavia, anche a dosi moderate, il vino aumenta il rischio di andare incontro ad altri eventi cardiovascolari, per cui non può in ogni caso essere considerato salutare.

Non solo fegato

Da oltre trent’anni l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione ha classificato l’alcol come agente cancerogeno. Moltissime ricerche hanno infatti dimostrato una chiara associazione tra l’alcol e numerose malattie neoplastiche: tumore del fegato, dell’esofago, del colon-retto, della mammella e tumori del distretto testa-collo (in particolare tumori del cavo orale, della faringe e della laringe). Il rischio di sviluppare un tumore è proporzionale all’esposizione: più si beve e per maggior tempo e più elevato è il rischio. Il rischio è ancora maggiore per chi beve e fuma: alcol e tabacco hanno infatti un effetto sinergico.

Gli esperti hanno calcolato quante morti si potrebbero evitare ogni anno in Italia se si eliminasse l’abuso di alcol:

  • i decessi causati da tumori della bocca e della faringe si ridurrebbero di circa il 70% negli uomini e il 50% nelle donne;
  • le morti causate da tumori della laringe e dell’esofago diminuirebbero di circa il 50% negli uomini e il 30% nelle donne;
  • i decessi provocati da tumori del fegato e del colon-retto si ridurrebbero di circa il 30% negli uomini e il 15% nelle donne.

Eliminando l’alcol si potrebbe inoltre evitare il 17% dei decessi provocati dal tumore del seno nel sesso femminile e il 27% dei decessi per tumore del seno nel sesso maschile. Siete sorpresi da quest’ultima affermazione? Ebbene sì: anche se non tutti lo sanno il tumore della mammella può colpire anche gli uomini.