Neo-mamme e gravidanza: consigli pratici sulla gestione dei disturbi

Analisi lipidomica - mamma gravidanza

di Elisa Oggero

Scoprire di essere incinta e diventare mamma per la prima volta rappresentano per una donna un momento di grande trasformazione, tanto fisica quanto psicologica. Tra cambiamenti ormonali, nuove responsabilità e aspettative sociali, le emozioni possono diventare intense e contrastanti. Alla felicità si accompagnano spesso ansia, insicurezza, stanchezza e, in alcuni casi, sensi di colpa o solitudine. Tuttavia, con il giusto supporto e alcuni accorgimenti pratici, è possibile vivere questo passaggio in modo più sereno e consapevole. Di seguito, una panoramica dei principali cambiamenti e delle strategie efficaci da utilizzare.

Emozioni altalenanti: una normalità da riconoscere

Durante la gravidanza, i cambiamenti ormonali influenzano profondamente l’umore. È normale passare dalla gioia al pianto, dall’euforia alla preoccupazione. Lo stesso vale per il post-parto: nei primi giorni dopo la nascita del bambino molte neomamme sperimentano quello che viene comunemente definito “baby blues”, un calo dell’umore temporaneo dovuto a fattori biologici e ambientali. Riconoscere che queste emozioni sono comuni e condivise da molte altre donne è il primo passo per affrontarle. Non si tratta di “essere deboli”, ma di reagire ad una fase di cambiamento profondo. Quando, però, il malessere persiste oltre due settimane o diventa invalidante, può trattarsi della cosiddetta depressione post-partum: in quel caso, è fondamentale rivolgersi ad uno specialista in modo da ricevere tutti i consigli utili necessari.

Possibile aumento di livelli di stress e ansia: imparare a saperli gestire

Le paure che accompagnano la gravidanza e i primi mesi di maternità sono spesso legate alla salute del bambino, al parto, al cambiamento della propria identità o ai dubbi riguardo la capacità di essere o meno una “buona madre”. Un serio punto di partenza potrebbe essere il focalizzare l’attenzione sul respiro, fermandosi e imparando a prendersi i propri spazi. Ci si può approcciare a tecniche di respirazione profonda, meditazione guidata, mindfulness e yoga prenatale che possono contribuire a ritrovare il proprio equilibrio e a ridurre l’agitazione. Un’ulteriore idea potrebbe essere quella di tenere un diario emotivo, ovvero uno strumento che serve per comprendere quale pensiero ha generato una specifica emozione che si sta provando, in modo da poter conoscere quali sono le cause dal quale deriva. In questo modo è semplice toccare con mano come si è realmente, sia nelle emozioni positive sia negative; come strumento ha aiutato molte donne a dare un nome ai propri stati d’animo e a renderli meno opprimenti. Infine, concedersi momenti di pausa, chiedere aiuto senza sentirsi in colpa e prendersi cura del proprio benessere mentale dovrebbe diventare una priorità, in un momento così delicato per una futura neomamma.

I cambiamenti del corpo: accettare, prevenire, alleviare

Durante i nove mesi di gravidanza, il corpo della donna si trasforma radicalmente: aumento di peso, modifiche nella postura, variazioni ormonali che influiscono su pelle, capelli, digestione, sonno. Non sempre questi cambiamenti sono ben tollerati, soprattutto in una società in cui si idealizza la perfezione fisica. Per quanto riguarda le smagliature, una buona idratazione quotidiana, un’alimentazione equilibrata e un incremento di peso graduale possono fare la differenza nel contrastare la comparsa. È importante scegliere creme o oli elasticizzanti di origine naturale e applicarle con costanza durante e a seguito della gravidanza, massaggiando delicatamente le zone più soggette come addome, seno, fianchi e cosce. Anche il mal di schiena è un disturbo frequente dovuto al peso del pancione stesso. L’uso di fasce contenitive, esercizi dolci di stretching e una postura corretta possono alleviare il fastidio e, inoltre, la scelta di scarpe comode e una seduta ergonomica sono consigliatissime, specialmente per chi continua a lavorare seduta o in piedi per diverse ore.  Durante la gravidanza, molte donne sperimentano problemi anche di natura circolatoria, fragilità capillare e dolori alle gambe a causa dei cambiamenti ormonali e dell’aumento di peso. Questi disturbi possono manifestarsi con gonfiore, senso di pesantezza e comparsa di vene varicose. Si consiglia quindi di dormire con le gambe leggermente sollevate, evitare di stare troppo a lungo in piedi o sedute e di utilizzare due volte al dì dei getti di acqua prima calda e poi fredda direzionati dalla caviglia alla coscia. Nelle situazioni più particolari si può ricorrere all’uso di calze a compressione graduata che, indossate prima di scendere dal letto, la mattina, riescono a garantire il ritorno venoso e a mantenere le gambe sgonfie e non doloranti durante tutta la giornata.

L’alimentazione e l’attività fisica

Mangiare bene per una donna incinta acquisisce un significato diverso, ovvero iniziare a “mangiare bene per due”, fornendo al proprio corpo e al bambino tutti i nutrienti necessari per la crescita ed il sostentamento. Frutta e verdura fresche, cereali integrali, legumi, pesce, carni magre e latticini sono alla base di un’alimentazione sana. È quindi bene limitare l’utilizzo di zuccheri raffinati, cibi processati e bevande gassate. Anche l’idratazione gioca un ruolo fondamentale, poiché riuscire a bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, è fondamentale per evitare la disidratazione, combattere la ritenzione idrica e prevenire la stitichezza. Al mantenimento della salute psico-fisica della donna in gravidanza, non può di certo mancare un piano settimanale di attività fisica che, se praticato con moderazione e sotto controllo medico, può costituire un prezioso alleato per facilitare la nascita del neonato e migliorare i tempi di recupero post-parto. L’attività fisica regolare migliora infatti l’elasticità muscolare, rinforza il pavimento pelvico e favorisce una migliore postura, contribuendo a ridurre dolori lombari e tensioni muscolari. Discipline dolci come yoga prenatale, nuoto o passeggiate quotidiane sono particolarmente indicate.

La rete di supporto: mai da sole

Una delle sfide più grandi che affrontano molte neomamme è il senso di isolamento. Nonostante si sia circondate da persone care, spesso si ha la sensazione di essere le uniche a provare fatica, confusione o paura. È quindi importantissimo parlare ed aprirsi al confronto, condividendo dubbi e fatiche con il partner, gli amici stretti, la propria madre o con altre mamme. Questo può alleggerire il carico emotivo e lo stress che è normale provare in periodo così delicato della propria vita. Oggi, molte associazioni, consultori e gruppi online offrono spazi sicuri di ascolto e confronto, con specialisti pronti a dare una mano ed un supporto a chi lo necessita; viene insegnato ad imparare a non aver paura di chiedere aiuto, a delegare a terzi o al resto dei familiari.

Il post-parto: quando il corpo e la mente richiedono tempo

Dopo il parto, il corpo inizia lentamente a ritornare alla sua condizione pre-gravidanza, ma serve tempo. I tessuti si rilassano, l’utero impiega settimane per tornare alla sua dimensione normale, gli ormoni si assestano gradualmente. Allo stesso tempo, la mente è impegnata ad accogliere un nuovo ruolo e a gestire la fatica di ritmi sconosciuti. Prendersi cura di sé non è un atto di egoismo, ma una necessità umana a prescindere da che si tratti di una persona di sesso femminile o maschile. Concretamente, si consiglia di riposarsi e dormire quando possibile almeno sette ore al giorno, seguire un’alimentazione sana e varia, evitare le prime visite al nascituro che potrebbero rivelarsi invasive e ritagliarsi momenti di silenzio e calma, strategie semplici ma efficaci.

La gravidanza e il primo anno da mamma rappresentano un capitolo intenso e delicato della vita. Ogni donna lo vive in modo unico, ma alcune difficoltà sono comuni. Accettarsi, ascoltarsi e chiedere aiuto quando serve è la chiave per affrontare questo periodo accogliendo una moltitudine di cambiamenti. Diventare madre non significa rinunciare a sé stesse, ma imparare a conoscersi in una nuova versione. È un percorso che richiede tempo, cura e tanta gentilezza verso di sé, coltivando il proprio benessere fisico, emotivo e mentale, perché solo prendendosi cura della propria persona, ci si può prendere cura anche del proprio bambino.