Raffreddore e malattie da raffreddamento

donna che si soffia il naso

Ogni anno nei mesi più freddi, tra autunno e inverno, milioni di persone sono colpite da malattie da raffreddamento, patologie che riguardano le vie respiratorie superiori (rinite, sinusite, faringite e laringite).

I sintomi con cui si manifestano le malattie da raffreddamento sono sensazione di naso chiuso, secrezione nasale, frequenti starnuti, mal di gola, tosse, difficoltà respiratorie, indolenzimento e malessere generale, e in qualche caso anche un lieve aumento della temperatura corporea.

Il decorso, salvo complicazioni, dura circa una settimana.

Focus sul raffreddore

Il raffreddore, la patologia più comune, viene contratto quando i virus, presenti nelle vie respiratorie di un soggetto ammalato, vengono espulsi tramite starnuto o colpo di tosse all’interno di microscopiche goccioline di muco o di saliva e vengono poi respirate direttamente da chi sta vicino.

Il raffreddore si prende anche per contatto tra le mani dell’ammalato, sulle quali si trova il virus e quelle di un soggetto sano che poi se le porta al viso. Il contagio può venire, altresì, dopo essersi toccati naso o bocca a seguito del contatto con superfici sulle quali qualcuno abbia starnutito nelle ultime 2-3 ore antecedenti.

La prevenzione del raffreddore è difficile, ma la regola base è sempre quella di lavarsi le mani o usare prodotti igienizzanti come salviette o gel (e comunque non toccarsi naso e bocca) quando si è stati in ambienti a contatto con altre persone soggette a raffreddore.
Il ristagno delle secrezioni nei seni paranasali, dovuto ad un naso non libero può determinare rinite e sinusite. Inoltre, queste secrezioni possono scendere nelle basse vie aeree per aspirazione, causando bronchiti asmatiche o bronchiti catarrali.

Un aiuto nel trattamento di rinite e sinusite nonché nella prevenzione delle altre affezioni, inteso come eliminazione di possibili colonizzazioni virali o batteriche nasofaringee, può essere determinato da una corretta igiene nasale e dall’utilizzo di alcuni dispositivi medici.

Come provvedere all’igiene nasale

Per quanto riguarda l’igiene nasale, il metodo più comune per mantenerla, è quello di effettuare l’irrigazione nasale, una pratica che vanta origini molto antiche, ma che oggi viene effettuata con strumenti moderni. La procedura comporta il lavaggio delle cavità nasali con soluzioni saline isotoniche o ipertoniche per poter rimuovere muco, croste formatesi o ancora allergeni, virus e batteri.

Alcuni degli strumenti più utilizzati sono il lota, una specie di teiera tramite la quale è possibile riversare il contenuto nelle narici, oppure i kit di irrigazione.

Questa pratica viene effettuata sul lavandino tenendo inclinata la testa da un lato e versando la soluzione nella narice superiore, questa soluzione poi uscirà dalla narice inferiore portando via con sé il materiale che intasa le cavità nasali. L’utilizzo quotidiano non ha controindicazioni purché non venga utilizzato in condizioni di naso completamente otturato o qualora vi siano delle lesioni o forti infiammazioni della mucosa nasale.

Un altro dispositivo in grado di dare ottimi risultati è la doccia nasale. Questo strumento va collegato all’apparecchio per l’aerosol ed è utile sia per la prevenzione, svolgendo il lavaggio nasale con regolarità, che per il trattamento delle affezioni delle prime vie respiratorie in quanto consente una terapia mirata dato che la soluzione nebulizzata agisce localmente nei distretti nasali interessati.

Si tratta di un dispositivo, utilizzabile a tutte le età, capace di liberare il naso velocemente ed in totale sicurezza. All’interno è possibile inserire soluzione fisiologica, ipertonica o acqua termale che garantiscono una pulizia profonda e di conseguenza una riduzione dell’utilizzo di farmaci. Su indicazione medica, tuttavia, è possibile anche l’utilizzo di medicinali. Il trattamento è molto veloce, sono infatti necessari solo pochi minuti.

Da ricordare poi la praticità delle soluzioni fisiologiche o ipertoniche in spray, bombolette senza propellente, alcune delle quali dotate di beccucci che ne consentono l’utilizzo anche per il lavaggio auricolare.

Vi sono, infine, alcuni spray nasali che, grazie alla presenza di ceppi probiotici, sono capaci di prevenire l’otite media e altre infezioni rinofaringotubariche; tali probiotici creano una barriera biologica protettiva e ripristinano la normale flora microbica, generando un antagonismo competitivo nei confronti dei patogeni e inibendo la colonizzazione di potenziali agenti infettivi della mucosa nasofaringea.

Quando viene coinvolto l’orecchio

Dobbiamo ricordare che orecchio e naso sono collegati tra di loro dalla tromba di Eustachio, conosciuta anche come tuba uditiva, un piccolo condotto obliquo negli adulti e nei bambini oltre i 6 anni di età, ma corto, stretto e orizzontale nei bambini al di sotto.

Le secrezioni che si trovano nel nasofaringe, specialmente nei più piccini, risalgono con facilità verso l’orecchio medio determinando così il deposito di catarro, sul quale poi possono agire i batteri provocando una sovrainfezione che causa l’otite media acuta.

Soprattutto nei bambini si manifesta con dolore all’orecchio al quale si possono accompagnare altri sintomi sistemici quali febbre, nausea, vomito o diarrea.

La diagnosi viene effettuata in seguito a otoscopia.

Liberando il naso è possibile liberare l’orecchio medio e i seni paranasali, e da ciò si evince l’importanza del lavaggio nasale, eseguito in modo corretto e quotidiano.

Prevenire con alimentazione e integrazione

Anche lo stile di vita e l'alimentazione ricoprono un ruolo importante nella prevenzione, infatti cattiva alimentazione e stress possono incidere negativamente sul sistema immunitario determinando una diminuzione delle difese.

Mangiare frutta e verdura, mantenersi attivi praticando qualche sport e assicurarsi un buon riposo notturno sono alla base di uno stile di vita sano.

Quando necessario, si può ricorrere all’utilizzo di diversi rimedi utili ad integrare un'eventuale carenza alimentare, a ridurre lo stresso o, ancora, a favorire un riposo di qualità.
Nel cambio di stagione, quando ci si sente più spossati, si possono assumere integratori alimentari, per lo più prodotti fitoterapici, contenenti estratti (echinacea, uncaria, propoli ecc.) efficaci nel rinforzare le difese immunitarie.

L'echinacea è una pianta dalle note proprietà antibatteriche ed antinfiammatorie. Dagli estratti di questa pianta è possibile ottenere polisaccaridi con proprietà immunostimolanti, oltre a flavonoidi e altre sostanze ad azione antivirale.

Dall'uncaria si ottengono fitosteroli e triterpeni ad azione antinfiammatoria e antiossidante, alcaloidi ossindolici responsabili dell'attività immunostimolante, e glicosidi dell'acido quinovico per i quali gli studi in vitro hanno messo in evidenza un’azione antivirale.

La propoli, grazie ai flavonoidi favorisce la sintesi degli anticorpi, generando così la capacità di stimolare le difese immunitarie necessarie per far fronte alle malattie da raffreddamento (raffreddore, influenza e tonsilliti).

Se sono necessari i farmaci

Laddove anche i trattamenti preventivi risultassero poco efficaci, e premesso che nel raffreddore comune gli antibiotici sono inutili, è possibile trattare le malattie da raffreddamento con farmaci OTC o consigliati dal farmacista, per alleviare i diversi sintomi.

  • Paracetamolo e acido acetilsalicilico (quest’ultimo da evitare nei bambini) alleviano i dolori e la febbre.
  • Gli antistaminici possono essere utili per ridurre la congestione e le secrezioni nasali (controindicati però nei bambini e nelle donne in gravidanza o allattamento e quindi da utilizzare su consiglio medico o del farmacista).
  • Meritano la stessa attenzione le gocce e gli spray nasali contenenti farmaci decongestionanti, da non utilizzare sotto i 12 anni, e comunque utilizzabili per periodi brevi dagli adulti poiché oltre ad essere potenzialmente dannosi per le mucose, il loro uso protratto nel tempo può provocare effetti collaterali al cuore e alla circolazione.
  • A dosi giornaliere elevate, 1 grammo/die negli adulti, la vitamina C sembra in grado di ridurre sia la durata che l’intensità dei disturbi del raffreddore e altre malattie virali delle prime vie aeree.

Se il malato è un bambino

Nei bambini e nei lattanti, il raffreddore è più fastidioso perché sebbene la febbre duri solo pochissimi giorni, la tosse e lo scolo dal naso si protraggono a volte anche oltre la settimana; inoltre questo genere di episodi sono ricorrenti dato che il loro sistema immunitario di difesa non è completamente maturo e gli ambienti frequentati, come ad esempio l’asilo, non sono propriamente “asettici”.

Per quanto riguarda i bambini sarebbe opportuno che l’utilizzo dei farmaci avvenisse in seguito a prescrizione pediatrica o quanto meno dopo aver consultato il farmacista.
Le complicanze in seguito a malattie da raffreddamento sono rare, tuttavia conviene comunque consultare il pediatra:

  • se il bambino manifesta dolore crescente all’orecchio o alla faccia;
  • nel caso di secrezione densa e giallastra dal naso;
  • se vi è febbre elevata oltre i 2 giorni;
  • sono presenti tosse con catarro e possibili difficoltà respiratorie nonostante i lavaggi nasali, perché in questo caso potrebbe svilupparsi una pericolosa sovrainfezione batterica.

Marco Floramofarmacista, farmacia comunale San Maurizio Canavese