Le verruche comuni

Verruche comuni

Camminare scalzi in luoghi a rischio di infezione, come il bordo piscina, le docce e gli spogliatoi degli impianti sportivi e condividere asciugamani, ciabatte o strumenti per la cura delle unghie, sono tutti fattori che predispongono a contrarre le verruche cutanee, soprattutto ai piedi e alle mani.
Le verruche comuni si osservano più diffusamente in bambini e giovani adulti. Alcuni studi hanno dimostrato che sono presenti nel 5-30% dei bambini in età scolare. Sono inoltre frequenti in alcuni tipi di professione (macellai, veterinari), in cui si presentano spesso come grandi lesioni vegetanti a cavolfiore che interessano specialmente le mani.
Nonostante ci siano diversi modi di trattare le verruche, queste sono difficili da eliminare, perché hanno un alto rischio di recidiva. “L’intervento precoce, però, è molto importante anche per impedire la loro diffusione in altre aree del corpo”, spiega il professor Marcello Monti, docente di Dermatologia all’Università degli Studi di Milano.
Quelle che si formano sui piedi, proprio perché dolorose, devono essere eliminate, ma è bene intervenire anche su quelle delle mani in quanto ci si può contagiare o si possono contagiare altre persone. “In alcuni casi è obbligatorio togliere le verruche; per esempio, chi per lavoro maneggia alimenti, come il salumiere, il macellaio ecc., deve sottoporsi all’asportazione delle stesse altrimenti non gli viene rinnovato il libretto Sanitario”, precisa il professor Monti.

STRATEGIE TERAPEUTICHE

La scelta del trattamento più adeguato deve tenere conto della varietà clinica, della localizzazione e dell’estensione delle lesioni, adattandola alle caratteristiche e alle esigenze della singola persona.
Non esiste una terapia specifica che abbia dimostrato prova di efficacia nel determinare la completa guarigione in tutti i pazienti.
Vi sono molti modi di trattare le verruche come ad esempio aggredirle con acidi (diversi studi hanno dimostrato l’efficacia dell’utilizzo dell’acido formico e dell’acido salicilico nel trattamento delle verruche) oppure distruggerle con il laser o la criotermia con azoto liquido.

CHE COSA SONO LE VERRUCHE

Si possono distinguere diverse tipologie di verruche: ano-genitali (o condilomi), cutanee ecc.
Le verruche cutanee (o verruche comuni) sono formazioni dure che crescono soprattutto alle mani e ai piedi dovute al contagio con un virus detto Papilloma virus umano (HPV). Sono contagiose e si diffondono nello stesso individuo o in altri individui venuti a contatto con chi ha le verruche.
Le verruche plantari semplici sono la forma più diffusa (circa il 70% del totale): si presentano generalmente di colore giallastro e al tatto sono ruvide, spesse e squamose. Compaiono solitamente su tallone e pianta pian del piede, ma è frequente anche l’insorgenza tra le dita del piede.

“L’asportazione chirurgica delle verruche con il metodo del cucchiaio tagliente o curette è metodo idoneo per asportare la sola verruca senza danneggiare il tessuto vicino prosegue Monti.
Ciò permette una guarigione più veloce e senza rischi d’infezione. Si tratta di un intervento ambulatoriale. Viene praticata una anestesia locale alla base della verruca e per mezzo di un cucchiaio tagliente la si asporta completamente, si ripuliscono i bordi e il fondo e poi si applica un liquido emostatico (cloruro d’alluminio al 40%) che interrompe il sanguinamento. Infine, si medica”.

ATTENZIONI PREVENTIVE

La prevenzione è basata soprattutto sulla eliminazione/gestione dei fattori di rischio:

  • riduzione dei traumi per evitare l’autoinoculazione;
  • in caso di verruche periungueali (nelle parti vicine alle unghie), evitare l’onicofagia (comunemente detto “mangiarsi le unghie”), i trattamenti di manicure, la rimozione delle eventuali desquamazioni della pelle nella zona che circonda l’unghia;
  • riduzione dei fattori di macerazione della cute come il trattamento dell’iperidrosi (cioè l’eccessiva sudorazione) e l’uso dei guanti nei lavori umidi;
  • riduzione dei lavaggi con detergenti aggressivi;
  • uso di mezzi di protezione dal contagio (ad esempio ciabatte nei frequentatori di piscine o docce comuni).

Fonte:
Società Italiana di Dermatologia, Verruche ano-genitali e cutanee, Linee Guida e Raccomandazioni SiDeMasST 2016-2017 Ospedale Humanitas IRCCS

a cura di Elisabetta Farina