Lo sport delle donne

I macronutrienti nell'alimentazione di uno sportivo

a cura di Alessandro Bianchi

Da oltre vent’anni, UISP Torino si impegna con costanza e determinazione nella promozione dello sport al femminile, attraverso progetti dedicati che pongono al centro l’unicità e la specificità delle donne nelle varie discipline sportive. Un impegno concreto che nasce dalla consapevolezza che lo sport, per essere davvero inclusivo ed efficace, deve tener conto delle differenze di genere, non solo dal punto di vista culturale, ma anche biologico e sociale.

Numerose ricerche condotte in ambito sia sportivo che sanitario hanno infatti dimostrato quanto l’attività fisica regolare determini effetti benefici significativi sulla salute, con risultati ancora più marcati nella popolazione femminile. Praticare movimento, anche a livelli moderati, si traduce in una sensibile riduzione del rischio di mortalità: secondo i dati emersi da studi recenti, nelle donne si registra una riduzione del 24% rispetto all’inattività, mentre negli uomini la riduzione si attesta al 15%. In particolare, con riferimento alle malattie cardiovascolari, le donne mostrano una riduzione del rischio di mortalità pari al 36%, a fronte del 14% registrato negli uomini. Un’ulteriore analisi ha rilevato che anche la tipologia di esercizio incide sui benefici: l’attività moderata o vigorosa è associata a una riduzione della mortalità del 19% per le donne, e dell’11% per gli uomini. Ancora una volta, quando si parla di mortalità per cause cardiovascolari, il vantaggio femminile risulta evidente: la riduzione è pari al 30% contro l’11% osservato nella popolazione maschile. Questo effetto protettivo non sembra però dipendere da variabili come la durata o la frequenza dell’allenamento, né dall’intensità dell’attività aerobica. La letteratura scientifica suggerisce che queste differenze siano legate a caratteristiche anatomiche e fisiologiche: a parità di esercizio, infatti, il corpo femminile è sottoposto a uno sforzo metabolico, respiratorio e muscolare maggiore rispetto a quello maschile. Proprio questo maggior impegno potrebbe spiegare i benefici superiori in termini di salute.

Non dimentichiamo che praticare movimento ogni giorno rappresenta una delle azioni più semplici, ma al tempo stesso più potenti, che possiamo compiere per prenderci cura della nostra salute. L’attività fisica regolare contribuisce in modo significativo alla prevenzione di un’ampia gamma di patologie, sia acute che croniche, ed è riconosciuta come uno strumento chiave per il mantenimento del benessere complessivo della persona. Oltre a ridurre il rischio di sviluppare molte malattie, il movimento quotidiano migliora in modo sostanziale la salute mentale, rafforza l’equilibrio emotivo e favorisce la costruzione di relazioni sociali più solide e gratificanti. Per le donne, in particolare, i benefici dell’attività fisica si rivelano ancora più marcati. Numerosi studi hanno evidenziato come una pratica regolare, anche a intensità moderata, sia associata a una minore incidenza di patologie croniche molto diffuse nella popolazione femminile, come le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2, l’ipertensione arteriosa e alcune forme di tumore, in particolare quello al seno e al colon. Un altro aspetto fondamentale riguarda la salute dell’apparato scheletrico: l’esercizio fisico, praticato sin dalla giovane età, contribuisce in modo decisivo alla corretta mineralizzazione delle ossa, riducendo il rischio di osteoporosi e fratture nella fase post-menopausale. Questi dati non solo evidenziano l’importanza dell’attività fisica per le donne, ma possono anche costituire un potente incentivo a promuoverne la diffusione, soprattutto attraverso raccomandazioni e linee guida che tengano conto delle differenze di genere. L’attività fisica, infatti, non è soltanto uno strumento per mantenersi in forma, ma rappresenta una vera e propria strategia di prevenzione e promozione del benessere globale, capace di agire su più livelli: fisico, psicologico e sociale.

Ma i vantaggi non si esauriscono sul piano fisico. Il movimento regolare ha effetti profondi anche sul funzionamento dell’organismo nel suo complesso: stimola il metabolismo, favorisce una buona funzionalità digestiva, regolarizza il transito intestinale e rappresenta un alleato essenziale nel controllo del peso corporeo. Tutto ciò assume particolare rilievo in una fase storica in cui sovrappeso e obesità sono in crescita, anche tra la popolazione femminile, e rappresentano un fattore di rischio trasversale per molte malattie. Anche la salute mentale trae grandi benefici dall’attività fisica: è stato dimostrato che muoversi con regolarità favorisce il mantenimento delle capacità cognitive, migliora la memoria e la concentrazione, e può contribuire a rallentare i processi di invecchiamento cerebrale. Inoltre, l’attività motoria agisce come un vero e proprio “stabilizzatore” dell’umore, riducendo i livelli di stress, contrastando stati ansiosi e depressivi e migliorando la qualità del sonno. Il semplice gesto di dedicare del tempo al proprio corpo, in maniera costante e consapevole, aiuta anche a rafforzare l’autostima e a sentirsi più padrone del proprio benessere. Infine, ma non meno importante, lo stile di vita attivo ha ripercussioni positive anche in ambito lavorativo e sociale: una persona che pratica attività fisica tende ad ammalarsi meno, a richiedere meno giorni di congedo per malattia e ad affrontare con maggiore energia e resilienza le sfide quotidiane. Tutto questo si traduce in una maggiore produttività e in una riduzione dei costi sanitari, generando benefici sia per l’individuo che per l’intera collettività.

Alla luce di tutte queste evidenze, diventa imprescindibile mettere al centro le donne e i loro bisogni specifici, sia nella progettazione delle attività che nei servizi a supporto. Per favorire una reale partecipazione femminile, è fondamentale garantire accesso a servizi di assistenza all’infanzia, adattare l’organizzazione dei corsi ai ritmi di vita e di lavoro delle donne, e rendere l’esperienza dell’attività fisica qualcosa di piacevole, sicuro e accessibile per tutte, a ogni età e in ogni condizione. È importante anche rivedere il concetto stesso di esercizio fisico, riconoscendo che ogni forma di movimento ha valore: non conta solo la performance, ma la possibilità di sentirsi bene nel proprio corpo e nella propria routine quotidiana. Camminare, ballare, giocare, salire le scale, andare in bicicletta: ogni gesto può contribuire alla salute. Le donne devono poter vivere l’attività fisica senza pressioni o aspettative irrealistiche, a prescindere dal livello di esperienza o dalla condizione fisica.

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un cambiamento culturale profondo, che coinvolga l’intera società. Occorre impegnarsi per contrastare gli stereotipi di genere, promuovere una rappresentazione equilibrata delle donne nello sport e nella salute, e sostenere politiche che offrano davvero tempo, libertà e supporto affinché donne e ragazze possano scegliere di muoversi, senza ostacoli o giudizi. Solo così sarà possibile costruire una società in cui l’attività fisica sia davvero per tutte e tutti, e in cui il benessere sia un diritto accessibile, non un privilegio.