Anche il giardinaggio può aiutare a prevenire i tumori!

AIRC

A cura di Elena Riboldi per conto della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro

Benché non siano ancora del tutto noti i motivi per cui una persona si ammala di cancro, è possibile affermare con certezza che il rischio non è uguale per tutti. A fare la differenza sembrano essere soprattutto il corredo genetico e le abitudini di vita e se sul primo fattore non è consentito intervenire, lo stile di vita al contrario può essere modificato e assumere comportamenti più salutari, come per esempio, condurre un’alimentazione varia e salutare, praticare attività fisica e, perchè no, darsi al giardinaggio!

Lo dimostrano i risultati di una ricerca dell’Università del Colorado, pubblicati a gennaio 2023 sulla rivista Lancet Planet Health: dieta malsana e sedentarietà rappresentano fattori di rischio non solo per il cancro, ma anche per altre malattie croniche sempre più diffuse nelle società industrializzate. La peculiarità della ricerca statunitense sui benefici del giardinaggio, chiamata in breve CAPS, è il metodo rigoroso con cui è stata condotta: non ci si è limitati a verificare se dedicarsi al giardinaggio apporti benefici sulla salute, ma è stato condotto un Randomized Controlled Trial | RCT, ovvero uno “studio randomizzato controllato” in cui i partecipanti, selezionati in base a  precise caratteristiche, vengono divisi in due o più gruppi in modo casuale (random, in inglese). A un gruppo, detto sperimentale, viene somministrato il trattamento di cui si intende misurare l’efficacia mentre a un secondo gruppo, di controllo, il trattamento non viene somministrato. 

Al termine del periodo di studio si confrontano i risultati ottenuti dai due gruppi, secondo parametri predefiniti. Per esempio, in uno studio randomizzato in cui si intende verificare l’efficacia di un farmaco per abbassare la pressione, al gruppo sperimentale viene somministrato il medicinale e al gruppo di controllo un placebo, ossia una sostanza inerte: se il farmaco è efficace, si dovrebbe osservare un abbassamento della pressione sanguigna negli individui del gruppo sperimentale, ma non in quelli del gruppo di controllo.

I giardinieri e gli altri

CAPS è il primo studio randomizzato controllato con cui è stato valutato l’effetto del giardinaggio di comunità sulla dieta, l’attività fisica e il benessere mentale. I ricercatori hanno selezionato circa 300 persone tra coloro che avevano richiesto l’assegnazione di un piccolo terreno da coltivare a Denver e Aurora, in Colorado, e le hanno divise in due gruppi: al gruppo di intervento è stato assegnato un lotto di terra mentre il gruppo di controllo è rimasto in lista d’attesa. Nell’anno successivo, in tre occasioni differenti, a tutti i partecipanti sono stati misurati peso e girovita ed è stato chiesto cosa avessero mangiato il giorno prima e quanta attività fisica avessero svolto nell’ultima settimana; mentre conducevano i test di valutazione, i ricercatori, per non essere influenzati, non erano a conoscenza del gruppo di appartenenza del soggetto. 

L’analisi dei risultati ha permesso di stabilire che i componenti del gruppo di intervento, dedicatosi al giardinaggio, consumavano più fibre alimentari, importanti per un buon metabolismo e per la flora intestinale, svolgevano più attività fisica di intensità medio-alta e mostravano livelli di stress e di ansia più bassi rispetto al gruppo di controllo; l’effetto era particolarmente evidente in coloro che, all’inizio dello studio, si erano mostrati più stressati o ansiosi.

“Nel nostro studio il giardinaggio di comunità potrebbe aver spinto gli individui a praticare più attività fisica poiché quest’ultima non veniva percepita come esercizio, ma come qualcosa di divertente e utile”, hanno commentato gli autori. “Ricerche precedenti hanno rivelato che chi si dedica al giardinaggio descrive questa attività come appagante e piacevole”. Tali emozioni, unite alle occasioni di socialità offerte dall’orto comune, possono avere migliorato il benessere psicologico dei partecipanti allo studio.

Trova ciò che fa per te

Questo studio dimostra che non è necessario sforzarsi e andare contro voglia in palestra per praticare attività fisica o seguire una dieta ascetica per migliorare la propria alimentazione: fissare obiettivi poco realistici, infatti, aumenterebbe solo il senso di inadeguatezza. Meglio, invece, proseguire per gradi, seguendo le proprie inclinazioni. 

I pesi non ci piacciono? Una bella passeggiata a passo svelto può essere sufficiente. Sostituire il digiuno con l’assunzione di frutta e verdura ci aiuterà a stare meglio e allontanare le malattie croniche.

Un recente studio europeo ha dimostrato che migliorare le proprie abitudini e i propri comportamenti riduce sensibilmente il rischio di ammalarsi di tumore del colon-retto. I ricercatori hanno assegnato un punteggio alla salubrità delle abitudini dei partecipanti, tenendo conto del consumo di tabacco e alcol, dell’indice di massa corporea e quindi di eventuali condizioni di sovrappeso o obesità e del livello di attività fisica di partenza e raggiunto al termine del periodo di studio. Per ogni punto guadagnato, ossia per ogni miglioramento verso abitudini e comportamenti più sani, il rischio di ammalarsi di tumore del colon-retto è diminuito del 3% circa.