Gli effetti del fumo sulla salute

Gli effetti del fumo sulla salute

A cura della fondazione Airc per la ricerca sul cancro

Accendere una sigaretta in casa e poi arieggiare l’ambiente subito dopo non è sufficiente a proteggere i nostri figli dagli effetti negativi del fumo perché, così facendo, li esponiamo al fumo di terza mano; ciò accade perché i prodotti di combustione delle sigarette impregnano i tendaggi, i mobili, i divani e perfino i vestiti e capelli: è sufficiente che un bambino strofini il viso contro la nostra spalla o faccia le capriole sul divano per venire a contatto diretto con questi pericolosi sottoprodotti del fumo.

È stato dimostrato che le sigarette rilasciano oltre 7000 sostanze chimiche di cui circa 69 cancerogene: quest’ultime danneggiano la salute non solo di chi fuma, ma anche di tutti coloro che si trovano nelle strette vicinanze dell’individuo fumatore. Le statistiche ci dicono che per ogni 52 persone che fumano da 24 anni ne muore una che non ha mai fumato ma che ha respirato il fumo d’altri. Il fumo passivo è infatti causa diretta di un gran numero di patologie (tumori ai polmoni, malattie cardiache e asma) e, nello specifico, i figli dei fumatori hanno un maggior rischio di diventare asmatici e di sviluppare otite media. È risaputo, inoltre, che il fumo è il principale fattore di rischio per sviluppare il cancro: è collegato all’insorgenza di un terzo del totale dei tumori diagnosticati, oltre che direttamente correlabile a malattie croniche quali broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), cardiopatie e vasculopatie.

Riflettendo su tali rischi per la salute, è preoccupante l’abitudine al fumo dei più giovani: la prima sigaretta viene accesa spesso tra i 10 e i 13 anni e oltre la metà dei fumatori di età compresa tra i 15 e 24 anni fuma più di 10 sigarette al giorno.

In questo contesto allarmante, c’è una buona notizia: smettere di fumare è possibile, ma è importante essere fiduciosi e motivati a farlo, magari affidandosi a centri antifumo (le cui informazioni sono disponibili sul sito dell’Istituto superiore di Sanità). Una volta spenta l’ultima sigaretta, alcuni benefici si vedono praticamente subito, altri nel corso del tempo. Entro 20 minuti, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa si riducono; nell’arco di 12 settimane la circolazione del sangue e le funzioni polmonari migliorano, il viso appare più disteso  e le occhiaie e le borse palpebrali si attenuano. Entro 1-9 mesi diminuiscono la tosse e la sensazione di respiro corto. A distanza di un anno il rischio di incorrere in un infarto si dimezza ed entro 15 anni torna uguale a quello di un non fumatore; sono necessari, invece, tra i 10 e 15 anni perché il rischio di ammalarsi di cancro al polmone si abbassi agli stessi livelli di chi non ha mai fumato. In ogni caso, per questi e altri motivi, smettere di fumare è sempre vantaggioso, a qualsiasi età.

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