Ripristinare, rafforzare e recuperare l’immunizzazione di routine!

di Erminia Venturino

La vaccinazione è stata definita una delle più grandi scoperte mediche fatte dall’uomo, la cui importanza è paragonabile, per impatto sulla salute, alla possibilità di fornire acqua potabile alla popolazione.

Le vaccinazioni sono un fondamentale strumento di prevenzione a disposizione della Sanità Pubblica per il controllo delle malattie infettive, la loro eliminazione o addirittura l’eradicazione a livello mondiale. I benefici prodotti dalle vaccinazioni si riflettono sia sul singolo individuo che sulla collettività; infatti, il raggiungimento diun’elevata copertura vaccinale, per la maggior parte delle malattie infettive, consentedi contenere la circolazione del microrganismo responsabile garantendo protezione alla comunità, anche alle persone non vaccinate: l’impatto sulla salute della popolazione risulta notevole sia in termini di contenimento dei danni della malattia o delle sue complicanze (morbosità, mortalità, ricorso a cure mediche, ospedalizzazioni) che di riduzione dei costi.

Dal 1796, anno della scoperta della vaccinazione come tecnica per sconfiggere le malattie infettive, sono stati sviluppati numerosi vaccini; oggi alcune vaccinazioni sono obbligatorie o fortemente raccomandate, con legislazioni specifiche per ogni Paese, di altre ci si avvale solo in particolari occasioni, come per esempio in caso di viaggi in Paesi dove sono presenti infezioni epidemiche o endemiche.

Promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel mese di aprile si celebra la Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, un’occasione per sottolineare l’importanza dei vaccini e il modo in cui proteggono le persone di tutte le età da molte malattie, dando l’opportunità di perseguire una vita ben vissuta. Il tema dell’edizione 2023 è stato “Il grande recupero”, per evidenziare la necessità, a livello globale, di recuperare i progressi compiuti negli anni grazie alle vaccinazioni e raggiungere i milioni di persone che non sono riusciti a vaccinarsi a causa della pandemia di COVID-19, con l’obiettivo che più bambini e adulti siano protetti dalle malattie prevenibili con il vaccino. 

Anche l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) sottolinea la necessità di un approccio alle vaccinazioni lungo tutto l’arco della vita, evidenziando l’importanza dei vaccini sia per i bambini che per gli adolescenti, gli adulti e gli anziani.

In Italia, il 2 agosto 2023 è stato approvato in Conferenza Stato-Regioni il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 (PNPV); si tratta del documento di riferimento in cui si riconosce come priorità della sanità pubblica la riduzione o l’eliminazione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino, attraverso l’individuazione di strategie efficaci e omogenee da implementare sull’intero territorio nazionale.

Gli obiettivi del piano sono:

mantenere lo stato Polio free;
raggiungere e mantenere l’eliminazione di morbillo e rosolia;
rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate;
raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target rafforzando Governance, Reti e percorsi di prevenzione vaccinale;
promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia, favorendo un approccio centrato sulle esigenze del cittadino/paziente;
ridurre le diseguaglianze e prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili e/o con bassa copertura vaccinale;
completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l’anagrafe vaccinale nazionale;
migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino;
rafforzare la comunicazione in campo vaccinale;
promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia.

In tale ottica, il messaggio chiave della comunità scientifica è: recuperare, ripristinare e rafforzare l’immunizzazione per arrivare alle persone che rischiano di perdere i benefici salvavita dei vaccini e fermare l’accelerazione delle epidemie. È importante dare una spinta globale alle vaccinazioni per tornare ai livelli pre-pandemia, attraverso la promozione dell’importanza delle vaccinazioni di routine nei tempi raccomandati e il recupero di eventuali vaccinazioni non eseguite o in ritardo.