Celiachia e patologie autoimmuni

di Vittoria Ventura

La celiachia è solo una delle numerose patologie su base immunitaria attualmente conosciute e da diverso tempo è stata dimostrata una connessione tra la celiachia e altre patologie autoimmuni: nei soggetti celiaci, infatti, le malattie autoimmuni si presentano con maggiore frequenza rispetto al resto della popolazione.

Le malattie autoimmuni sono caratterizzate da una risposta scorretta del sistema immunitario, che tende ad attaccare e distruggere i tessuti sani del nostro organismo poiché, per errore, li riconosce come estranei: in altre parole, quando il sistema immunitario non funziona correttamente, invece di proteggere l’organismo da attacchi esterni di virus, batteri o patogeni in genere, lo attacca dall’interno.

Dopo una diagnosi di celiachia e aver iniziato prontamente una dieta priva di glutine, è dunque opportuno effettuare esami periodici per tenere sotto controllo i valori nutrizionali, l’andamento della patologia e prevenire l’insorgenza di altre malattie autoimmuni, molto spesso a essa collegate.

 

DERMATITE ERPETIFORME : LA CELIACHIA CUTANEA

Non sempre l’intolleranza al glutine presenta esclusivamente i sintomi intestinali: in molti pazienti celiaci è stata riscontrata una forma di dermatite erpetiforme, una malattia della pelle caratterizzata dall’insorgenza di vescicole e bolle purulenti. È chiamata celiachia cutanea o della pelle perché, nei pazienti intolleranti, il glutine determina una reazione infiammatoria a livello della cute. Fortemente associata alla celiachia, è anch’essa cronica e classificata come autoimmune; in questo caso,il trattamento prevede, oltre all’utilizzo di farmaci specifici, una dieta priva di glutine.

 

TIROIDITE DI HASHIMOTO

Molto spesso i pazienti celiaci soffrono anche di patologie endocrine, in particolare la tiroidite di Hashimoto, un’infiammazione cronica della tiroide, provocata dal sistema immunitario, che spesso sfocia in ipotiroidismo.

In genere, le patologie autoimmuni correlate a uno scorretto funzionamento della tiroide non causano alcun sintomo; si instaura una condizione di  ipotiroidismo, tale per cui la sintomatologia risulta solitamente a lenta progressione: le manifestazioni più comuni sono riconducibili a stanchezza, aumento di peso, difficoltà nella concentrazione.

È necessario, quindi, che il soggetto celiaco monitori periodicamente la funzionalità tiroidea, mediante i valori di TSH, tiroxina (T3) e triiodotironina (T4), oltre che eventualmente il quantitativo di anticorpi.

In molti celiaci si può persino assistere a un apparente incremento del colesterolo determinato dall’ipotiroidismo che, tuttavia, si riduce con la normalizzazione della funzione tiroidea. Questo valore è facilmente valutabile in farmacia in pochi minuti, insieme al dosaggio di Vitamina D, altrettanto rilevante nelle patologie da malassorbimento.

DIABETE TIPO 1 E CELIACHIA

La concomitanza di diabete di tipo 1 e celiachia è causata dalla similarità tra le due, in quanto entrambe riconoscono una componente autoimmunitaria: nel diabete, gli anticorpi attaccano le cellule che producono insulina nel pancreas mentre nella nella celiachia i frammenti di glutine non digerito passano in circolo e scatenano la risposta immunitaria contro i tessuti.

Secondo gli esperti, sarebbe proprio la celiachia, in forma latente, a innescare il meccanismo di difesa che, attivando alcuni anticorpi, determinerebbe il diabete mellito.

La celiachia riguarda infatti circa l’8% dei pazienti affetti da diabete di tipo 1 e molto spesso è asintomatica; anche un inaspettato calo del fabbisogno di insulina potrebbe rappresentare un segno precoce di celiachia.

Il rapporto tra le due patologie non è solo di co-presenza o, secondo alcuni, di reciproca causalità, bensì esiste una similarità anche nella gestione: entrambe le patologie, infatti, condizionano le scelte alimentari del paziente.

Ecco perché chi soffre di queste due patologie, oltre a seguire scrupolosamente le terapie farmacologiche, deve praticare esercizio fisico, seguire una corretta alimentazione e condurre una vita normale e di buona qualità.

CELIACHIA E FARMACI

Per nostra fortuna, amici celiaci, i farmaci presenti sul mercato possono essere assunti in totale sicurezza. Nel caso di terapie croniche, anche di medicinali contenenti amido di frumento tra gli eccipienti, il contenuto proteico viene accertato al di sotto del limite tollerabile.

Secondo la normativa attuale, il farmaco non deve riportare necessariamente il claim “senza glutine”.

Diverso il discorso per gli integratori, il cui contenuto di glutine o amido di frumento non è soggetto a una normativa specifica e che, di conseguenza, possono essere potenzialmente pericolosi per il soggetto celiaco. Tuttavia, possono essere considerati sicuri per i celiaci i preparati presenti nel Prontuario AIC o che riportano il claim “senza glutine”.

In ogni caso, suggerisco di chiedere il consiglio del farmacista prima di assumere un integratore di cui non si conosce la composizione specifica.

CURIOSITÀ

Lo sapevi che i celiaci hanno diritto al controllo gratuito di tutti i valori associati alla patologia?

Il codice di esenzione 059 permette infatti di monitorare la malattia e prevenire complicanze e aggravamenti; il controllo di questi esami, anche noti come ‘esami periodici’, non è obbligatorio ma, spesso, viene prescritto dal medico.

Io stessa, come celiaca e come farmacista, tendo a sottolineare e a trasmettere a voi lettori l’importanza del costante controllo della celiachia e della prevenzione delle patologie autoimmuni correlate per poter gestire al meglio la vostra condizione.